mercoledì 28 gennaio 2009

Iniziative del Centro di aiuto alla vita di Roma per la GPV 09





C.S.: ATTIVITA' DEL CENTRO DI AIUTO ALLA VITA DI ROMA PER LA 31MA
GIORNATA PER LA VITA
- DOMENICA 1 FEBBRAIO 2009


Il Centro aiuto alla vita di Roma, nell'anno del suo Decennale, ha
organizzato una serie di iniziative interessanti e particolari, a cominciare da
una presenza territoriale durante la prossima 31ma giornata per la vita che si
svolgerà domenica 1 febbraio.

"I nostri volontari saranno presenti in 12 parrocchie - ha comunicato il
neo Presidente Giorgio Gibertini - ed alla mattina vi sarà la
benedizione delle mamme in attesa, alcune danze per la vita, banchetti con
lancio di palloncini che sorreggono una culla, e nel pomeriggio avremo momenti
di approfondimento e testimonianza"

Le parrocchie che collaborano direttamente col Centro di aiuto alla vita di
Roma
sono:



San Timoteo in via Apelle 1, San Pio da
Pietrelcina via De Lillo 97,San Leonardi in Acilia via Antonelli 1, Spirito
Santo via Rocco Scodellaro 11, Cappellania S. Eugenio Piazzale Umanesimo 10,
Gesù Divin Salvatore via Romolo Giliozzi 31,San Giusepep da Copertino via dei
Genieri 12, Santi Pietro e Paolo Piazza Santi Pietro e Paolo 8,San Giovanni
Antida via Ferruzzi 110,Santa Paola Romana via Duccio Galimberti 9,San Vigilio
via Paolo di Dono 218,Sacra Famiglia al Portuense via Tajan 10.


"In occasione della Giornata per la
vita - ha continuato Gibertini - presenteremo pure la nuova maglietta ed
il logo del decennale con il giornalino appositamente stampato. (vedi
allegato). Nel logo del decennale è richiamato il logo del nostro centro e
sulla maglietta giochiamo con l'acronimo Cav e chi indosserà la maglietta sarà
un Cavaliere della vita".


Il nuovo direttivo del Centro di aiuto
alla vita ha appena approvato una proposta Gibertini per cercare una nuova sede
su Roma, per aprire una ruota degli esposti, per installare un monumento
sepolcrale presso i cimiteri romani e dare degna sepoltura ai bambini abortiti.


"Oltre a queste iniziative
specificate nel nostro giornalino - ha concluso Gibertini - ci tengo a
sottolineare che in questi dieci anni abbiamo aiutato 226 bambini a nascere
strappandoli dall'aborto e che presto apriremo anche il servizio di aiuto
psicologico per le mamme che hanno abortito"


 

info Gibertini Giorgio 3891985056

www.cavroma.org

martedì 27 gennaio 2009

Con un bacio sveglia la moglie dal coma

«EMMA, DAMMI UN BACIO» MOGLIE IN COMA SI SVEGLIA





Come nelle favole più belle. Andrew Ray,
sposato da nove anni con Emma, da due settimane ormai sperava che sua
moglie si risvegliasse dal coma, nel quale era entrata dopo un infarto.
I medici avevano detto che un risveglio sarebbe stato poco probabile, e
Andrew era disperato. Così ha iniziato a provarle tutte per far
risvegliare la sua amata: compreso un nastro in cui si sentivano i
pianti del loro bimbo neonato e la loro bambina, che cantava "svegliati
mamma!". Ma nulla di tutto ciò ha funzionato. Così, finalmente, in
lacrime, si è avvicinato al letto di Emma e le ha detto: "Emma, se puoi
sentirmi, per favore, dammi un bacio". Ciò che è successo dopo "era
successo solo nei miei sogni", ha detto Andrew al "Daily Mail". "Lei ha
girato la testa verso di me, ha mosso le labbra e mi ha dato un bacio.
Non potevo crederci, il mio cuore batteva fortissimo". "Non ricordo
nulla delle ultime settimane - ha detto poi Emma - Per fortuna Andrew
era con me, senza di lui sarei perduta". Ora, dopo quasi due anni, Emma
sta meglio, anche se l'attacco cardiaco le ha provocato danni al
cervello e alla memoria a breve termine.

venerdì 23 gennaio 2009

La legge 40 funziona bene anche i suoi «no» fanno fare progressi

DALLE
DICHIARAZIONI DI ANTINORI IN TV UN’ULTERIORE CONFERMA

  La legge 40 funziona bene anche i suoi «no» fanno fare progressi


 MICHELE ARAMINI


 D

omenica scorsa, durante la trasmissione

pomeridiana di RaiUno, Severino Antinori avrà sorpreso molti
sostenitori dell’idea che l’Italia sia un Paese da cui fuggire per fare
all’estero ciò che la legge 40 sulla fecondazione assistita vieta.
Infatti il ginecologo ha dichiarato che si possono far nascere più
bambini rispettando questa norma, e ha pure affermato che gli stranieri
adesso vengono in Italia perché noi, meglio di altri, siamo capaci di
gestire le tecniche di fecondazione artificiale.
  La dichiarazione ha avuto un seguito ancora più interessante. Antinori ha infatti ammesso con sincerità che ha

dovuto «fare di necessità virtù». Dove la necessità è costituita da una
legge che tutela l’embrione. Questo tipo di norme lo ha infatti spinto
a usare due tecniche che si sono rivelate molto valide e hanno
migliorato il tasso di successi. La prima è la vitrificazione degli
ovuli femminili, che è una particolare tecnica di congelamento con la
quale si possono prelevare gli ovuli prodotti con la stimolazione
ovarica, conservarli e usarli uno per uno secondo necessità, senza
maneggiare embrioni. La seconda tecnica è il miglioramento dell’ « Icsi
» , metodica assai diffusa, con l’analisi degli spermatozoi in modo da
prelevarne uno particolarmente valido, e poi inserirlo nell’ovulo per
mezzo di una microiniezione.
  Si tratta di tecniche note anche prima dell’entrata in vigore della legge 40.
 

Oggi Antinori le usa, con la competenza che gli viene riconosciuta. Ma
ci si può chiedere perché afferma che ha fatto « di necessità virtù » ?
Non sarebbe più esatto dire che osservando le norme giuridiche ( e i
fondamentali stimoli etici) presenti nella legge si possono ottenere
risultati migliori rispetto alla situazione precedente?
 
La richiesta da parte dell’etica di rispettare gli embrioni e, più in
generale, di porre sempre la ricerca scientifica al servizio non solo
dell’umanità ma anche di ogni singola persona non deve essere vista
come limitante per la ricerca stessa.
  Innanzitutto perché una
ricerca che violasse la dignità anche di un solo essere umano sarebbe
per se stessa immorale e farebbe perdere il senso dell’impresa
scientifica, che deve porsi al servizio di ogni uomo senza
discriminazioni. In secondo luogo, l’esclusione di alcune vie di
ricerca non sono la fine

tout court


  della ricerca,
anzi, costituiscono l’impulso a darle nuovi sbocchi. Chiara
dimostrazione di quanto diciamo è la recente scoperta della possibilità
di riprogrammare le cellule adulte per riportarle a uno stato di '
quasi totipotenza' simile a quello delle cellule embrionali. In tal
modo si possono usare le cellule riprogrammate

per studiare possibili terapie con maggiori probabilità di successo,
dato che non presentano le problematiche tecniche poste dalle staminali
embrionali ( incapacità di orientarle verso l’evoluzione desiderata,
rischio di proliferazioni tumorali...).

martedì 13 gennaio 2009

Discorso di insediamento Presidenza Cav Roma

Assemblea Cav di Roma - 12 gennaio 2009
Carissime volontarie e carissimi volontari, anzitutto mi preme, non per dovere ma per sincerità, ringraziare Miranda Lucchini e voi tutte volontarie che avete, in questi dieci anni, giorno dopo giorno, fatto nascere tanti
bambini ed assieme fatto crescere il nostro Centro di aiuto alla vita di Roma. Il ringraziamento in particolare va a Miranda ed è triplo: sia per quello che ha fatto, sia per quello che continuerà a fare ma anche, permettetemelo, per l’onestà di fare un passo indietro dicendo, non solo a parole, come spesso avviene nel nostro mondo, “largo ai giovani” e per l’insegnamento che lei oggi ci da di riconoscere il proprio tempo: spero un giorno di essere in gradi di fare altrettanto!

giovedì 8 gennaio 2009

La moltiplicazione dei pani e dei pesci

I dodici, nel Vangelo di oggi, sperimentano un altro paradosso cristiano: davanti alla folla affamata Gesù chiede loro di mettere a disposizione il poco che hanno, invece di aspettarsi una soluzione ai problemi (cinque pani e due pesci davanti a cinquemila persone.)
Vuol dire che invece di passare il tempo a lamentarci delle cose che non funzionano, delle ingiustizie che quotidianamente si consumano, delle solitudini che ci sfiorano, rimbocchiamoci le maniche, mettiamo a disposizione del Signore quel poco che siamo.

don Paolo Curtaz