mercoledì 15 dicembre 2010

Fini: mi sarei aspettato più coraggio

Carissimo Fini (ex presidente della Camera). Mi sarei aspettato più coraggio ieri da te ma hai confermato veramente quello che si dice in giro: sei bravo a distruggere ma non a costruire. Ora sparisci dai, meglio per te. Lascia Montecitorio ed emigra a Montecarlo: provvederemo noi ad una sistemazione per tuo cognato oppure ospitalo nella sede di Futuro e Libertà, ci sarà un divano no?

Dicevo che mi sarei aspettato più coraggio tipo una dimissione lampo per poter votare contro Silvio, per metterci la faccia fino in fondo, per far vedere ai tuoi che c'eri, che comandavi, che votavi e quindi nessuno poteva tirarsi indietro seguendo il tuo alto esempio, di uno che rinunciava allo scranno di Presidente della Camera per portare avanti fino in fondo le sue idee, la sua strategia, la sua idea.
Invece hai tirato il sasso ed hai nascosto la mano. Hai firmato la mozione di fiducia ed hai lasciato la parola a Bocchino e dopo l'intervento del tuo vice tre dei tuoi hanno deciso di abbandonarti (facile ironizzare dicendo "che piacere questo Bocchino").
E tu li zitto, neanche più il coraggio di ostentare la cravatta rosa dopo che ti hanno preso in giro in tutta Italia e forse anche altrove.
E tu li con le mani sulla faccia pensando a come rientrare a casa da Elisabetta in tempo per cucinarle i quattro salti in padella.
E tu che leggi il risultato della votazione suadente come una segreteria telefonica
E tu che sparisci senza che più nessuno ti cerchi...
Ecco, sparisci. Prendi l'ascensore non che porta al tuo studio ai piani alti di Monte Citorio ma quella che porta a Montecarlo: sicuramente nel principato qualche convegno te lo faranno fare.
Mi aspettavo più coraggio: una battaglia diretta contro Silvio, non dietro le telecamere di "vieniviaconme" senza contradditorio ed ora guarda il popolo italiano e chiediti: che fate, mi cacciate?
No Gianfranco, tira fuori il coraggio, puntati il tuo ditino professorino addosso e cacciati da solo

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