giovedì 23 giugno 2011

Quando lo stupro arriva dietro casa

Qualche giorno fa la cronaca ci ha raccontato di uno stupro avvenuto ad aprile scorso ai danni di una ragazza romana di 17 anni e compiuto da sei ragazzi di nazionalità filippina. La violenza si è consumata nel cantiere dell'Auditorium all'interno del Pineto, parco che percorre tutta la via della Pineta Sacchetti in Roma. Abito in questa zona. Tutti i giorni con l'autobus percorro, prima in un senso poi nell'altro, la via Pineta Sacchetti che costeggia questo immenso parco conosciuto molto bene dai residenti, da tutti i romani ed anche dai maleintenzionati. Il Parco del Pineto è bellissimo, immenso, come molti parchi che hanno reso famosa e vivibile la città eterna. Dentro ci si perde letteralmente. Vi sono percorsi salute, gli scouts spesso mettono tenda e fanno le prime uscite diurne, raccontano anche di un lunghissimo percorso che da qui porta ai piedi del Vaticano. Su San Pietro vi è una vista bellissima. I primi anni della mia vita a Roma ci passavo tutte le sere al tramonto, mi addentravo un po' e ad un certo punto, dopo pochi metri, è come trovarsi su una immensa balconata: di fronte "er cupolone", a sinistra l'osservatorio di Monte Mario: uno scorcio di Roma li sotto. In questi anni ho visto provare a sistemare il parco in vari modi: è stata recentemente cambiata la recinzione, sono stati sistemati dei giochi per bambini, vi è una bellissima biblioteca comunale ricavata dentro ad un vecchio casale e, lì vicino, è stato anche allestito un piccolo spazio "palestra all'aperto" dove è possibile vedere esibirsi fanatici della tartaruga, a qualsiasi ora, in quello che a me sembra un circo all'aperto. Anziani con la borsa della spesa che fanno cyclette, uomini con tute attillate ed il sudore a fiume, ragazze che provano a perdere quel grammo in più: tutto a cielo aperto tra un passeggiare di cani, di famiglie con bambini, palloni e frisbees che volano e ritornano indietro. Mia moglie ci porta spesso i bambini in quel parco: è un polmone di aria fresca per l'estate romana. Ma tutti noi che abitiamo in quella zona sappiamo che la notte è meglio stare alla larga da quel posto, la notte è terra di nessuno, la notte è meglio anche camminare dall'altra parte della strada. Ci sono giusto passato ieri sera di ritorno da una cena da amici. Ho ascoltato, tra una macchina e l'altra, vociare sguaiato provenire dai cespugli e me ne sono andato anche io. All'inizio della Pineta Sacchetti poi vi è questa costruzione abbandonata da anni e per lungo tempo ho pensato fosse una piscina, poi qualcuno mi disse che era un parcheggio ed infine ho scoperto, e con me molti altri, che avrebbe dovuto essere un Auditorium per arricchire di cultura la nostra zona. Quella chiocchiola color rame, brutta a vedere seconda solo alla Statua del Betato Giovanni Paolo Ii a Termini, piano piano, pur se sembrava impossibile, è peggiorata in bruttezza causa lo stato di abbandonato accumulatosi stagione dopo stagione. Mai nessuno ha saputo esaudire il mio desiderio di maggiori informazioni in merito. Lì dentro si è consumato lo stupro alla ragazzina del quartiere. Non voglio qui cominciare a dire di chi sono le colpe e spartirle un tanto al chilo. Voglio solo dirvi, amici lettori, che quando poi lo stupro giunge nel parchetto dietro casa tua, quello che per molti altri è solo un assuefatto evento di cronaca, per te e per la tua famiglia diventa realtà, una dura e triste realtà dalla quale pensi che devi difenderti, e difendere la tua famiglia, da solo.

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