sabato 7 aprile 2012

Se la Regione mi ricorda il costo del mio cancro, da Il Corriere della Sera

Caro direttore,
tra qualche giorno compirò 59 anni e da 4 combatto contro un tumore che, partito dai polmoni, è andato in metastasi diffondendosi e colpendo ogni anno un nuovo organo. Grazie ai frequenti e accurati controlli a cui sono periodicamente sottoposto, riesco sempre a individuare sul nascere ogni nuova forma che insorge e quindi a intervenire nel modo migliore. Il 19 marzo scorso, a metà di un ciclo di chemioterapia, era prevista una TAC di controllo; naturalmente sono esente dal ticket per tutte le prestazioni sanitarie inerenti alla mia patologia, e infatti nulla ho dovuto pagare. Questa volta però ho visto che sul foglio per il ritiro del referto era molto ben segnalato quanto costasse in termini economici il mio esame alla Regione Lombardia e dopo averne preso coscienza ho comunque fatto l'esame. Purtroppo l'esito non è stato quello sperato perché la malattia si è propagata anche ad alcune zone del cervello. Ora sono in attesa di essere chiamato per iniziare un ciclo di radioterapia panencefalica che al momento non so ancora quanto costerà alla comunità e di questo e per questo ringrazio e chiedo scusa anticipatamente a tutti. Vorrei però, se possibile, avanzare una piccola proposta: forse è corretto che i cittadini prendano coscienza di quanto ogni prestazione sanitaria venga loro erogata dalla Regione gratuitamente, o a un costo calmierato, pesi in realtà su tutta la comunità, però ritengo che altrettanto e forse ancor più utile sarebbe, sempre nel rispetto e nello spirito di coscienza e consapevolezza, se il Presidente Formigoni, i membri alla giunta e del Consiglio regionale tutto, allegato al cedolino dello stipendio mensile, trovassero l'elenco dei cittadini, nome e cognome, quota parte, che per quel mese con i propri contributi e i loro sacrifici hanno permesso che lo stipendio gli fosse regolarmente dato. Questo certamente non per spirito di vendetta o per generare falsi sensi di colpa, ma semplicemente perché, non dico tutti i mesi, non pretendo nemmeno che venga fatto singolarmente, ma magari a dicembre, dopo la tredicesima, un pensiero e un semplice GRAZIE a tutti noi potrebbero anche dedicarlo.
Scusi il disturbo
Giuseppe Revelli
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