mercoledì 25 luglio 2012

Nel silenzio di Nomadelfia impossibile mandare Dio in vacanza


la diga a Nomadelfia
Sono le 5.30 del mattino: il gallo vicino al Cenacolo ha cominciato a cantare. Le galline si mettono in fila per il loro turno, la natura si risveglia, io abbasso la tapparella e mi giro dal’altra parte. Qui tutto vive in armonia. La natura e gli uomini. Qui ovunque si respira la presenza di Dio: nella natura e negli uomini. Qui l’insegnamento di don Zeno è fraternità e chi vi passa, anche per un solo giorno, ne rimane contaminato. E noi sono tanti giorni che siamo passati qui, per forza, pochi, per amore, tanti. I luoghi, gli spazi, le viti, ivigneti, le mucche, gli struzzi, la diga: un altro mondo è possibile. Anzi, un altro mondo è proposto. Qui c’è silenzio la notte: forse a fianco ci camminano le volpi ed i cinghiali ma se lo fanno sono talmente silenziosi che anche i sogni non sono disturbati. Qui c’è Dio che dalla croce illuminata veglia su tutti noi: più che mai simbolo, più che mai realtà. Da qui inizia la nosta vacanza, incapace di mandare Dio in vacanza. Provo a riprendere sonno: lo sentite anche voi il gallo di Nomadelfia? Buongiorgio.

Nessun commento:

Posta un commento