sabato 27 aprile 2013

Perseguitare noi cristiani è anche sbattere le tette in faccia ad un nostro Vescovo

Quanto dobbiamo subire ancora, quante ne dobbiamo vedere e non mi sto riferendo solo alle tette delle Femen sbattute in faccia ad un nostro Vescovo. Perché questa continua persecuzione a noi cristiani che non avviene solo nei paesi a maggioranza musulmana ma accade anche in Belgio, durante un convegno.
Il fatto ormai lo sapete tutti: “Armate” di acqua santa e a seno scoperto, alcune attiviste del gruppo Femen hanno attaccato a Bruxelles l’arcivescovo Andre-Joseph Leonard, capo della Chiesa cattolica belga. Sul sito del movimento femminista nato in Ucraina e con seguaci in mezzo mondo si spiega che in questo modo le attiviste della divisione belga di Femen hanno voluto protestare contro l’omofobia nella Chiesa. Simbolico il giorno scelto. L’aggressione di protesta si è svolta ieri, quando in Francia sono stati legalizzati i matrimoni omosessuali. Il prelato stava tenendo una lezione all’Università Ulb di Bruxelles, tra le più importanti istituzioni accademiche del paese, quando alcune ragazze gli sono piombate addosso urlando slogan contro l’omofobia e accusando la Chiesa di ipocrisia. Nel loro comunicato, le Femen hanno definito la lezione dell’arcivescovo una «sessione di propaganda pubblica di odio e fanatismo religioso». Monsignor Leonard, colto di sorpresa, non ha opposto resistenza e si è messo a pregare. Prima di essere allontanate dalla sicurezza, le ragazze sono riuscite a versargli addosso diverse bottigliette di acqua santa. Le Femen hanno, poi, ribadito di opporsi «alla propaganda religiosa di violenza e omofobia e ai tentativi della Chiesa di riprendere la sua influenza distruttiva sulle donne e la società in generale». (www.tempi.it).
Esemplare la risposta di Monsignor Andrè Leonard, vescovo di Bruxelles che si chiude in preghiera. Una lezione di grandezza e di umanità contro la cristianofobia e contro chi, per difendere i diritti, soprattutto delle donne, va in giro mostrando le tette! Mah….. Grazie mons. Leonard!

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