venerdì 29 gennaio 2016

Il Family Day non è una “Piazza contro” ma un “Circo per”… altrimenti non porterei i miei figli​

Il circo (alla latina) è un luogo chiuso, protetto, senza angoli da smussare e chi sta dentro di esso è una famiglia (famiglia di famiglie), ha le idee ben chiare, si sente protetto, vuole dare testimonianza.
Il Family Day non è una “Piazza contro”, come vorrebbero farci credere i potenti quattro gatti gay friendly che gestiscono i mass media italiani, ma è un “Circo per” la famiglia, per i bambini, per la gioia di vivere e testimoniare.
Essendo un “Circo” si può entrare da ovunque lo si voglia senza bisogno di girare l’angolo e cercare l’ingresso ufficiale controllato.
Se Il Family Day non fosse organizzato come una festa della Famiglia (Famiglia di Famiglie) non vi porterei mia moglie, i miei figli e i miei amici.
Nello spiegare a Mauro e Massimo e Matteo perché domani andremo al Circo Massimo gli ho riferito tre concetti semplici che anche i bambini posso capire: per fare festa, per dare testimonianza, per stare con altre famiglie.
Essere “per” indubbiamente vuol dire anche essere “contro”: su questi temi non esistono vie di mezzo, lo so bene. Chi scrive ha militato nel Movimento per la vita italiano sin da prima che molti degli ottimi organizzatori di oggi nascessero, quindi so bene lo sforzo immane che state producendo e vi sostengo, come posso. Ma il solo “contro” lasciamolo ai “grandi” o a quelli che si sentono tali, a quelli in carriera, a chi non ha argomenti “per”: le famiglie, specie con figli, sono per il “per”.
Io sono stato sempre abituato al “per” e non al “contro” anche perché il “per” serve a moltiplicare.
@giorjolly

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