domenica 19 febbraio 2017

Cose che saltano fuori durante un trasloco (dalle prime poesie a Top Girl)

I traslochi, si sa, sono infiniti. Anche da case piccole come la nostra (50 mq) esce una quantità indefinita di oggetti per i quali ti domandi o come sono ancora qui, oppure ti stupisci e gioisci nel ritrovarli.
Anzitutto le mie prime poesie e i blocchi di appunti con i quali le trascrivevo e quindi raccoglievo; poi la rivista Top Girl, vari numeri, che usavo come sorgente di notizie demenziali per poter poi incontrare i giovani di allora e parlare loro di vita, aborto, famiglia e via dicendo; poi due libri editati dalla mia casa editrice di allora,  Stra Ahra e Tauma, dell'amico Roberto Roby Maccarini (dove sei?) e l'altro, dal titolo I Piedi Parlano, di Arcano Pennazzi;

infine un manifesto elettorale di quando mi candidai a Roma nel Municipio III e misi una foto di mio figlio Mauro con la nota frase di Madre Teresa di Calcutta: "Promettiamoci che in questa città nessuna donna debba dire di essere stata costretta ad abortire". Eh si, ne ho fatte di cose....









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